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Campania, Italy
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Nola, Italy
Progetto 4FOODLAB
La sua Road Map
Cos'è

Il Polo 4FoodLab è un progetto che aggrega imprese (piccole, medie e grandi), enti di ricerca, laboratori, associazioni, enti del terzo settore, soggetti pubblici e privati che a vario titolo operano nel settore agroalimentare, impegnati a realizzare azioni comuni di ricerca, sviluppo, innovazione, trasferimento tecnologico.

La missione del Polo 4FoodLab è rendere sistemico lo sviluppo atteso nella filiera agroalimentare mettendo al centro delle attività la formazione e la qualificazione professionale e le innovazioni tecnologiche proprie dell’agricoltura 4.0.

Nel primo caso si tratta di restituire dignità ai percorsi professionalizzanti così come previsti dal repertorio delle qualificazioni della Regione Campania rimettendo al centro il ruolo delle scuole pubbliche e private come portatori di istanze di un territorio regionale storicamente a vocazione agricola.

Nel secondo caso si tratta di facilitare i processi ed i percorsi legati alle nuove tecnologie per la creazione di nuovi impianti di produzione indoor e smart e di creare sistemi di accesso ai big data grazie all’utilizzo in agricoltura di strumenti di IoT.

Queste finalità divengono propedeutiche alla facilitazione dell’ingresso nel mondo del lavoro di ragazzi dell’Istituto Leone Nobile senza escludere persone disabili e/o a rischio di emarginazione sociale interpretando la domanda di innovazione da parte delle aziende del comparto agroalimentare.

In particolare le azioni proposte dal progetto saranno finalizzate a:

  • agevolare l’accessibilità a servizi avanzati per migliorare la competitività dell’agro-industria nel breve e medio termine
  • favorire, attraverso l’innovazione, l’internazionalizzazione necessaria a vincere le sfide presentate dall’evoluzione del trend del mercato

Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi il Polo 4FoodLab coinvolge le imprese ed i consorzi di filiera agro-industriale in ambito regionale, le università, i principali centri di ricerca e laboratori pubblici e privati attivi nel settore agroalimentare.

Cosa fa
  • 4FoodLab affronta il tema dell’inclusione lavorativa di ragazzi con disabilità e drop out. Il dibattito attuale non si concentra più sulla definizione di inclusione e sul perché sia necessaria, bensì sulle modalità per ottenerla. Come registrare progressi a livello europeo, quali azioni intraprendere a livello nazionale, come implementare le corrette politiche a livello regionale e locale, come il mondo del lavoro possa contribuire a rimarginare la frattura tra diversi tipi di trattamento; queste sono state le questioni fondamentali di scenario alla realizzazione del progetto. Esso si fonda sull’utilizzo di misure proattive dell’apprendimento inclusivo finalizzate all’inserimento lavorativo in ordine ad una crescita coordinata ed omogenea della intera comunità. I percorsi della conoscenza, le esperienze, l’educazione, gli apprendimenti, la didattica, … non sono rappresentati da un percorso sommatoria e lineare, ma sistemico, contestualizzato, articolato e complesso. Da un punto di vista delle metodologie l’obiettivo è di inserire nei curricula l’emozione di conoscere e il desiderio di esistere in quanto energia esistenziale che consente all’uomo di superare gli ostacoli, le difficoltà… di crescere aumentando progressivamente responsabilità e rischi ecc… Sono le esperienza, l’incontro con l’altro che via via ci consentono di maturare e definire la nostra identità pertanto si ritiene che il ruolo delle scuole nel tessuto sociale ed economico vada anche nella direzione di progettare e creare occasioni di vita (che più difficilmente di presenterebbero spontaneamente) per arricchire e potenziare la sua architetture formative anche oltre i classici percorsi curriculari, fornendo adeguati supporti e strumenti mediatori per accedere al mondo del lavoro. 4FoodLab mira alla progettazione di un palinsesto di soluzioni che permettano al Polo di configurarsi come centro di eccellenza capace di distinguersi per le soluzioni tecniche e tecnologiche, di porsi come sistema di consulenza e di supporto a tutte quelle imprese, micro o piccole, per le quali la tecnologia diviene una vera e propria barriera da affrontare. Il progetto opera a supporto della innovazione e della competitività del settore agroalimentare mettendo in rete la competenza delle PMI, la conoscenza del mondo accademico e della formazione pubblica e privata, la sperimentazione degli enti di ricerca, le esperienze degli enti di formazione, la sensibilità degli enti di terzo settore, il tutto al servizio della (ri)qualificazione di ragazzi che volessero iniziare una attività lavorativa nel settore agroalimentare. Alla fine della strutturazione del laboratorio il progetto prevede di creare un vero e proprio polo delle competenze in agricoltura 4.0 che si concentri anche sulla:
    • Formazione dei ragazzi che sono giunti al termine del proprio percorso di maturità con ulteriori 600 ore secondo quanto previsto dal repertorio delle qualificazioni della regione Campania.
    • Capacità di supportare il trasferimento tecnologico con approcci sostenibili in ambito agroalimentare.
    • Tracciabilità e la tutela dei marchi territoriali attraverso la introduzione di blockchain.
    • Promozione dell’innovazione e l’animazione mediante organizzazione di eventi, seminari, corsi e incontri tra aziende a livello regionale, nazionale ed internazionale, anche tesi all’allargamento del network territoriale.
    • Introduzione delle tecniche dello smart contract e della blockchain grazie alla partecipazione di enti bilaterali ed associazioni datoriali.
    • Promozione di workshop e di corsi destinati agli addetti del settore
    • Promozione e la creazione di un centro studi con l’obiettivo di individuare sistemi scientifici di analisi big data
Azione 1 - Partnership di Progetto
  • Il progetto parte con una attenta analisi che conduce alla strutturazione del partenariato affinché le fasi siano ripartite in maniera efficace ed efficiente in riferimento alle rispettive competenze. In modo particolare tanto i soggetti pubblici quanto quelli privati avranno una dinamica cruciale nella ripartizione dei compiti e delle attività. In particolare il primo livello sarà costituito dalla creazione di un Comitato Tecnico scientifico composto dalle seguenti risorse:
    1. Esperto con funzione di project manager
    2. Esperto con funzioni di Controllo Amministrativo
    3. Esperto con funzioni di controllo e governo degli aspetti tecnologici
    4. Esperto con funzioni di responsabilità verso il terzo settore
    5. Esperto con funzioni di orientamento verso il mondo del lavoro
    6. Esperto con il compito di monitorare ed estendere la rete delle adesioni
    7. Esperto con il compito di proporre ed aggiornare il sistema di formazione.

    Il CTS sovraintende al tema dell’impalcatura di gestione dell’intero progetto attraverso la strutturazione che oltre alle classiche attività di pianificazione e di esecuzione del progetto, si occuperà anche di strutturare una attenta azione di allargamento del partenariato ricercando imprese, associazioni di categoria, istituzioni che vario titolo possono essere interessate alle azioni di progetto.

    Il Comitato, in particolare, sarà impegnato nelle seguenti attività:

    • analisi e definizione degli obiettivi e degli eventi che li pilotano (i cosiddetti compelling events);
    • pianificazione del lavoro in funzione degli obiettivi;
    • individuazione e controllo dei Rischi (Gestione del rischio);
    • valutazione e pianificazione delle risorse necessarie;
    • allocazione/disallocazione delle risorse;
    • organizzazione del lavoro e dei processi;
    • acquisizione delle risorse umane e dei materiali necessari;
    • assegnazione dei task;
    • direzione e coordinamento delle attività;
    • misurazione dell’avanzamento del progetto (metriche di progetto);
    • analisi dei risultati ottenuti sulla base dei fatti e delle informazioni raccolte;
    • definizione e controllo delle azioni correttive necessarie con rimessa del progetto in assetto con gli obiettivi;
    • (Ri) previsioni tempi, costi e altri indicatori del progetto;
    • gestione della qualità;
    • gestione e soluzione dei problemi;
    • assicurazione della qualità (riduzione al minimo delle non conformità);
    • identificazione, gestione e controllo delle variazioni di scopo (change request o change control);
    • chiusura del progetto e dis-allocazione delle risorse;
    • gestione dell’accettazione dei risultati prodotti;
    • comunicazione di progetto (che in realtà inizia dal punto 2) oppure dissemination;
    • notifica dei risultati ottenuti ai committenti.

     

Azione 2 - Analisi dei Fabbisogni- Formazione
  • L’emergenza sanitaria provocata dal Covid-19 ha portato alla luce alcune fragilità del tessuto sociale, economico e lavorativo italiano. Il drammatico cambiamento conseguente la pandemia ha evidenziato le macroscopiche differenze tra lavoratori, penalizzando in modo esponenziale le categorie con meno competenze e formazione. Mai come in questo momento, quindi, è e sarà centrale il ruolo della formazione nella vita lavorativa degli italiani. Il modello che 4FoodLab vuole introdurre svolge ricerche e sviluppa soluzioni in grado di innalzare la sostenibilità e salubrità delle produzioni, la redditività e competitività delle attività agricole, agroalimentari e della intera filiera, garantendo la tutela e la conservazione delle risorse naturali e della biodiversità degli ecosistemi agrari, soprattutto grazie alla introduzione di nuove tecniche di coltura fuori terra.Inoltre una particolare attenzione in questo caso va riservata al fatto che i destinatari diretti del piano formativo siano anche ragazzi con bisogni speciali per i quali va seguita una metodologia di inclusione e di tecniche formative che richiami l’apprendimento emozionale così come descritto nei precedenti capitoli.Tale analisi tiene ovviamente conto del fatto che nell’arco di 12/18 mesi si stanno erogando 600 ore di formazione i cui contenuti tengono conto delle indicazioni prescritte dal repertorio delle qualificazioni della Regione Campania ma vengono strutturati e consolidati dai responsabili di settore del CTS.Le tematiche indicate nell’ambito della visione strategica a cui fa riferimento il nuovo il Piano delle Azioni Formative:
    • La conservazione e, ove possibile l’incremento, della biodiversità e, più in generale, della “naturalità” come strumento fondamentale per migliorare la resilienza ambientale anche ai cambiamenti climatici.
    • Il ruolo svolto dall’agricoltore quale gestore e custode dell’ambiente, per un’agricoltura conservativa e per produzioni integrate con la gestione agricola dei fondi.
    • La riqualificazione di aree marginali e residuali, in particolare nelle zone periurbane
    • Le strategie di adattamento degli eco-sistemi ai cambiamenti climatici.
    • La green economy, come nuova concezione dell’economia, capace di tener conto del patrimonio di risorse fisiche e biologiche disponibili, da cui derivano i servizi, fondamentali per la vita, offerti dagli ecosistemi.
    • Tecnologie innovative di coltivazione e di gestione dei sistemi colturali idroponici e fuori suolo in orto-floro-vivaismo.
    • Carattere terapeutico del lavoro in agricoltura ed agricoltura sociale.
Azione 3 - Ricerca ed innovazione Tecnologica
  • L’Azione si fonda sulla tecnologia, in particolare la blockchain, che può essere un valido alleato per migliorare la supply chain nel settore food: con la blockchain è possibile trasformare le informazioni – che vengono registrate in ogni transazione (dalla produzione, alla logistica, ai processi industriali di trasformazione, alle temperature di trasporto e conservazione, ai controlli di conformità e dei metodi di distribuzione, ecc) – in conoscenza.La conoscenza può essere raggiunta grazie alla tracciabilità dei processi dell’intera filiera, in modo chiaro e trasparente. È così possibile per i consumatori ottenere le informazioni di cui hanno bisogno e per i produttori essere certi dell’origine dei prodotti trattati e scoprire in tempi rapidi quali sono le transazioni della catena fonte di possibili contaminazioni o contraffazioni, smascherando i fornitori non degni di fiducia.Nel caso della filiera del food, tutti i partecipanti, partendo dai coltivatori, passando dagli attori della distribuzione, arrivando ai consumatori finali, possono avere accesso alle informazioni relative alla provenienza e alle fasi che il prodotto ha attraversato: stati e trattamenti che l’alimento al centro della transazione ha ricevuto.La registrazione di ogni transazione conferisce senso di fiducia e sicurezza sia ai consumatori che ai produttori e consente ad ogni attore di consultare il registro condiviso secondo le proprie finalità: i produttori possono ottenere garanzie dai loro fornitori per certificare la provenienza e l’autenticità dei propri prodotti o per scoprire la fonte di problemi alimentari, i consumatori possono avere evidenza di tutte le informazioni e le fasi relative alla lavorazione di uno specifico prodotto. La possibilità di utilizzare la blockchain nel settore agroalimentare, permette un’evoluzione della supply food chain in ottica di tracciabilità, sicurezza e fiducia.Non solo i consumatori ma anche le aziende stanno diventando sempre più sensibili ai valori etici e sostenibili, così come ai valori legati alla qualità e alla sicurezza alimentare, sia per una maggiore attenzione alla salute del proprio consumatore, ai diritti umani e delle specie animali, sia per ridurre le ingenti perdite di denaro causate dalle contaminazioni alimentari e dal conseguente ritiro dei prodotti dal mercato.Diverse multinazionali stanno quindi investendo in ricerca e sviluppo per capire come adottare la blockchain, al fine di rendere i propri prodotti sempre più sicuri.Essendo la blockchain un meccanismo virtuoso, il cui valore aumenta con l’aumentare degli attori coinvolti, alcune aziende stanno iniziando a capire l’importanza di creare network condivisi e consorzi con cui collaborare per ridurre l’insorgenza di malattie derivanti dagli alimenti, per minimizzare gli sprechi, migliorare il controllo e la tracciabilità sulla filiera.Non è un caso che alcuni dei principali attori del settore food a livello globale abbiano già sposato progetti ecosistemici che utilizzano proprio la blockchain come tecnologia abilitante.La blockchain permette di garantire la provenienza del prodotto alimentare, attraverso una tracciatura completa sin dalla sua origine, consente di creare un ambiente trusted, con dati reali, precisi e veritieri. Inoltre, il monitoraggio dell’intera supply food chain – dalla materia prima, alla consegna del prodotto finito – permette di assicurare il rispetto degli standard di sicurezza e qualità richiesti. Le certificazioni e i controlli di qualità consentono di combattere la contraffazione, di garantire la qualità e la provenienza e di monitorare il trattamento dei diritti degli esseri umani o animali.4FoodLab progetta ed implementa una la piattaforma IoT con sensori agrometeorologici professionali  e modelli previsionali per la difesa e il monitoraggio dell’irrigazione da mettere a disposizione sia delle singole aziende agricole che vogliono diminuire i costi di produzione ed aumentare la rese delle proprie colture, sia dei consorzi, cantine, cooperative ed associazioni di produttori con estensioni di centinaia o migliaia di ettari, per fornire un valido supporto agronomico ai soci ed ai conferitori.L’evoluzione dei sistemi di irrigazione, dai classici sistemi a pioggia ai moderni impianti a goccia, fino alla sub-irrigazione, richiede di disporre di strumenti altrettanto evoluti per conoscere l’effettivo fabbisogno idrico e valutare le migliori strategie per il risparmio di acqua nell’irrigazione.

    L’impiego dei sensori meteo-climatici consente di ottenere in modo chiaro e semplice i dati di evapotraspirazione (ETP) relativi alle colture e di ottenere quindi il fabbisogno idrico effettivamente necessario (litri per metro quadro, o millimetri di pioggia equivalenti). Le sonde di umidità del suolo, adatte senza calibrazione ad ogni tipo di terreno e posizionabili nei vari settori irrigui tramite unità wireless IoT a batteria, forniscono una misura immediata sul contenuto di acqua a livello dell’apparato radicale. Tale piattaforma sarà resa compatibile con i più avanzati DSS (Sistemi di Supporto alle Decisioni) per ottenere il giusto consiglio irriguo per ogni lotto produttivo.

    Inoltre la tecnologia Big Data è una soluzione che permette di “ricavare valore dai propri dati” attraverso la creazione una suite unica di analisi end-to-end in grado di gestire il dato in tutto il suo percorso: dall’ingestion alla storicizzazione fino alla visualization.

    Raccogliere i dati del campo permette alle aziende, soprattutto in ambito manufacturing, di migliorare i processi produttivi, attraverso progetti di advanced analytics e modelli predittivi.

    Per 4FoodLab la gestione dei dati avviene attraverso la implementazione di un sistema on cloud, on premises o ibrido in cui le aziende possono depositare le informazioni derivanti dalle attività quotidiane e successivamente analizzarle per creare le correlazioni utili ai processi finanziari, produttivi, commerciali.

    Si tratta di una soluzione in grado di diventare il vero fattore abilitante per la gestione dei big data che crea delle condizioni strutturate di analitica interna: il dato diventa la vera cultura aziendale, in cui la memoria e le informazioni sono depositate al sicuro in un unico luogo.

Azione 4 - Centro Studi e Ricerca
  • 4 FOOD LAB è un luogo in cui si sperimentano nuovi approcci alla integrazione ed alla socializzazione, alla ricerca attiva del lavoro nel settore agroalimentare, nella creazione di nuove prospettive formative professionalizzanti, alla abbattimento del digital divide tecnologico permettendo anche alle micro imprese di beneficiare del supporto tecnologico, nella sperimentazione ed attuazione di nuovi modelli di coltivazione indoor e smart; un centro studi e ricerca finalizzato a:
    • informare e orientare le famiglie, la comunità, le istituzioni sui servizi della filiera agroalimentare, delle risorse del territorio e di come si potrebbe sollecitare ed incrementare azioni di agricoltura sociale;
    • promuovere il benessere delle famiglie meno fortunate dando loro alternative fondate su dignità lavorative ed azioni di economia circolare;
    • Favorire lo sviluppo delle risorse della comunità e la costruzione di reti di relazione tra le persone;
    • Integrare e potenziare le attività dei servizi territoriali e specialistici in un’ottica di prevenzione del disagio familiare;
    • Promuovere la cultura dell’accoglienza e della solidarietà nelle comunità locali.
    • Facilitare l’inserimento lavorativo di persone disagiate nella filiera agroalimentare.
    • Sviluppare e diffondere nuove tecniche di coltivazione fuori suolo.
    • Progettare uno strumento per la valutazione delle capacità di apprendimento degli adulti.
    • Elaborare una serie di descrittori delle capacità di apprendimento.
    • Progettare attività per visualizzare i descrittori in un contesto di uso.
    • Elaborare uno strumento di misurazione delle capacità di apprendimento (Skills notebook) attraverso il quale gli adulti saranno in grado di autovalutarsi ed i formatori potranno valutare le capacità di apprendimento personali e pianificare attività e strategie di apprendimento.
    • Scambiare e trasferire, tra i diversi partner, informazioni ed esperienze sulle Learning Skills rispetto ai vari gruppi di riferimento: adulti, giovani, minoranze etniche ed adulti con specifiche esigenze di apprendimento.
    • Promuovere l’apprendimento lungo l’arco della vita e migliorare l’apprendimento e l’offerta educativa degli adulti.

    I prodotti finali saranno raccolti in uno strumento di misurazione e valutazione delle capacità di apprendimento denominato 4FoodLab DiGiBook e saranno pubblicati su un sito web che si comporta anche da analisi dello skill gap. Infatti tale piattaforma per ciascun corsista prevederà il materiale a sua disposizione e le attività a lui dedicate.

    L’impatto previsto rispetto a corsisti e personale coinvolto direttamente e che partecipano al partenariato di apprendimento in generale sarà il seguente:

    • I beneficiari del progetto miglioreranno le proprie capacità nell’uso di strategie di apprendimento e gestiranno in modo efficiente il proprio apprendimento, saranno in grado di perseverare, concentrarsi e riflettere sugli obiettivi del proprio apprendimento;
    • conosceranno i propri punti di forza e di debolezza delle loro capacità di apprendimento;
    • utilizzeranno gli strumenti realizzati al fine di aumentare la propria efficienza e efficacia nell’apprendimento
    • miglioreranno la propria capacità di identificare bisogni ed obiettivi;
    • aumenteranno la propria autostima condividendo esperienze con altre persone provenienti da altri paesi coinvolti nel medesimo lavoro;
    • miglioreranno la propria autonomia nel processo di apprendimento e nel controllo del sé.
    • miglioreranno la propria capacità di lavorare in gruppo;
    • miglioreranno la propria capacità di autovalutazione durante il processo di apprendimento;
    • aumenteranno la propria capacità di superare difficoltà e risolvere i problemi;
    • aumenteranno la propria curiosità riguardo all’applicazione di conoscenze apprese in altri contesti;
    • parteciperanno attivamente al processo di apprendimento, identificando le strategie che utilizzeranno nel quotidiano e allo stesso tempo essendo coscienti del proprio processo di apprendimento;
    • miglioreranno la propria capacità di pianificare in modo consapevole le strategie di apprendimento, memorizzazione, problem solving, e di prendere le decisioni;
    • miglioreranno la capacità di pianificare e organizzare;
    • aumenteranno l’autonomia di apprendimento;
    • aumenteranno la propria motivazione ad imparare lungo l’arco della vita

    Il progetto è finalizzato da un lato a sostenere gli interventi socio-educativi-lavorativi rivolti a giovani  della Regione Campania, e dall’altro alla creazione di reti di competenze a supporto dei processi di supporto alle famiglie multiproblematiche attraverso percorsi di educazione e di apprendimento finalizzati all’integrazione sociale e lavorativa, mediante:

    • L’integrazione tra servizi, politiche educative, formazione professionale e politiche del lavoro, al fine di favorire il recupero e l’inserimento lavorativo e sociale sia di ragazzi che di adulti in momentanea difficoltà economica;
    • La creazione di reti di competenza a supporto delle intere azioni di progetto finalizzati alla creazione di poli per la famiglia sviluppando servizi di sostegno e reti di solidarietà e di assistenza formali ed informali per favorire l’inclusione dei soggetti a rischio di esclusione sociale.
Azione 5 - Sensibilizzazione e Formazione Imprese
  • Il progetto 4FoodLab prevede, tra le altre cose, una forte partecipazione delle aziende agricole che saranno beneficiarie dirette di tutta una serie di azioni rivolte all’efficientamento delle coltivazioni attraverso tecniche innovative e che si dimostreranno interessate ad accogliere i ragazzi formati nella precedente Azione 3.Grazie alle attività previste dal CTS l’Azione prevede la stesura di un piano formativo dai seguenti contenuti:Il corso fornisce tutti gli strumenti necessari ad apprendere le nozioni e i concetti fondamentali della tecnologia Blockchain e permette di comprendere gli scenari evolutivi della tecnologia Blockchain applicata al settore AgriFood e, in particolare, ai processi di innovazione di filiera.L’innovazione tecnologica sta diventando parte integrante dell’evoluzione del sistema Agro-Alimentare. Sfruttando una grande quantità di dati, raccolti lungo la filiera, si coglie il maggior valore dell’AgriFood 4.0: attraverso tutte quelle informazioni, si può intervenire in modo più efficiente nei processi di produzione e vendita ed è inoltre possibile tracciare e certificare i prodotti dal campo fino all’industria di trasformazione, creando efficienza anche nei processi di scambio merci e informazioni tra i vari attori della value chain. La tecnologia-chiave che si può utilizzare a questi fini è la blockchain.E’ la capacità di mettere in sicurezza una serie di informazioni ampie, tra loro collegate, che rende la blockchain uno strumento utile nello sviluppo del settore e fondamentale per garantire il nostro brand d’eccellenza: il Made in Italy.  Il consumatore di oggi è sempre più attento alla provenienza dei prodotti e delle materie prime utilizzate, ai temi della sostenibilità e della qualità stessa e dei metodi utilizzati per la coltivazione del cibo che poi arriva sulle loro tavole. Grazie all’impiego della blockchain i prodotti possono essere monitorati in tempo reale durante tutto il loro percorso di vita su tutta la supply chain: agricoltori, trasformatori, logistica, distributori e retail.Agli imprenditori del comparto agro-alimentare, ispettori e consulenti del biologico, contadini 4.0, imprenditori agricoli, produttori, distributori, soci di cooperative agricole è richiesto di allinearsi con nuove professionalità, non più prettamente maschili come succedeva un tempo nel settore, al veloce sviluppo della innovazione tecnologica e digitale che offre molteplici possibilità per tutta la filiera agro-alimentare (tutela, valorizzazione, trasparenza, tracciabilità) garantendone sviluppo e maggiore affermazione anche in virtù di connessioni con altri comparti dell’ecosistema agrifood che si basano su processi data driven quindi dati e conoscenze certificate escludendo le attività “gender driven”.I servizi formativi a beneficio delle imprese si completano con le attività relative ai nuovi sistemi di agricoltura che risparmiano spazio, acqua e fertilizzanti che stanno prendendo sempre più spazio per trasformare in realtà il desiderio di tantissimi cittadini di coltivare da sé gli ortaggi e le verdure che consumano ogni giorno utilizzando tecniche idroponiche.Dietro a questa scelta ci sono motivi di salute, economici e ambientali per riportare il verde nelle città ed abbattere le emissioni per il trasporto. Coltivazione idroponica, acquaponica ed aeroponica sono accomunate dall’assenza del terreno, in questi sistemi le specie vegetali usano altri supporti per rifornirsi di acqua e delle sostanze nutrienti necessarie per la crescita.Di questo ma anche di altri substrati, della differenza tra coltivazione idroponica e acquacoltura, di serre innovative, della differenza tra high tech, medium tech e low tech, si parlerà nelle azioni formative strutturate come incontri di workshop.
Azione 6 - Lancio del Token
  • Il nostro obiettivo è raccogliere un massimo di $ 20 milioni di dollari e un minimo di $ 1 milione di dollari.
    Alcuni dei numeri possono cambiare con i tassi di cambio ETH/USD e la volatilità.
    • Tasso di cambio: 1 ETH = 6.400 token di attenzione di base (4MT) -questo potrebbe cambiare
    con tassi di cambio ETH.
    • Indirizzo del contratto token: TBD (pubblicato attraverso vari canali 48 ore prima della data di lancio del crowdsale).
    • Data e ora di lancio: 8:00 PST 31 Dicembre 2024 numero blocco 3.798.640
    • Tempo di lancio del token: 30 giorni (basato su Blocknumber 3.963.480).
    • Completamento del lancio del token: il lancio del token terminerà entro i sei mesi.
Azione 7 - Distribuzione del Token
  • • Dimensione: 13,3% del massimo; 200 milioni di 4MT.
    • Pool di crescita utenti: 300 milioni di 4MT.
    • Token disponibile al pubblico al lancio: 1 miliardo
Azione 8 - Pool di crescita degli Utenti
  • Il fondo per la crescita degli utenti viene utilizzato per incentivare gli utenti a partecipare all’ecosistema 4FOODLAB.
    • Una dotazione di 300 milioni è per i primi utenti di 4FOODLAB e 4MT fino a 5
    4MT/utente.
    • Le 4MT ricevute come ricompensa possono essere utilizzate solo all’interno dell’ecosistema 4FOODLAB a scopo di lucro
    servizi aggiunti.
    • Le 4MT non utilizzate dopo 6 mesi verranno rispedite al fondo di crescita degli utenti che può
    quindi essere utilizzato per i nuovi utenti.
    • Gli utenti 4FOODLAB esistenti possono ottenere token attraverso il programma Referral o tramite la fruizione dei percorsi formativi ecc.
    • Non verranno creati nuovi token una volta esaurito il pool di crescita degli utenti.
Azione 9 - Assegnazione del Budget
  • • 4MT Team: 48% del budget; Il team è composto da poco più di 2 ingegneri.
    Questo finanziamento consente il lancio della soluzione 4MT, compresi i necessari adeguamenti e lo sviluppo della tecnologia 4FOODLAB esistente.
    • Amministrazione: 20% del budget Costituito da 4MT legale, sicurezza, contabilità e altri costi amministrativi associati.
    • Marketing: il 12% del budget Il marketing si concentrerà sull’espansione della consapevolezza e adozione della tecnologia 4FOODLAB e della soluzione 4MT tra utenti, editori e
    inserzionisti. Ciò include anche la crescita e il mantenimento della community.
    • Appaltatori: 13% del budget Questi fondi saranno diretti a terzi fornitori che offrono ingegneria, marketing, hacking della crescita, PR, partnership, programmi di affiliazione e altro ancora.
    • Contingenza: 7% del budget; Si tratta di un accantonamento per costi imprevisti.
Azione 10 - Piano di Comunicazione
  • Tale Azione è relativa alla implementazione di un piano di comunicazione relativo al progetto. Si farà ricorso, al fine di adottare un’efficiente comunicazione a strumenti di tipo tradizionale (volantini, brochure e manifesti), a strumenti innovativi, quali il web e le pagine social (facebook, instangram, etc.), in modo da divulgare i contenuti di progetto, le azioni progettuali e i risultati ottenuti. La pianificazione della comunicazione e della promozione degli interventi previsti dalla proposta progettuale risulta essere strategica per raggiungere i destinatari diretti ed indiretti. Oltre ad una diffusa attività di promozione e pubblicizzazione dei servizi offerti, sarà messa in campo una diffusa campagna di comunicazione ad hoc anche per le attività formative. La finalità della comunicazione, infatti, è quella di raccogliere, gestire, veicolare le informazioni in modo che queste possano essere rivolte e diffuse alla comunità di riferimento. È prevista un’attenta attività di disseminazione e diffusione dei risultati che nasce con l’intento di favorire la massima visibilità delle azioni progettuali, di promuovere le azioni svolte, gli obiettivi e i risultati raggiunti e la ricaduta sul territorio, concorrendo per tale via a favorire un ampliamento della platea dei destinatari finali e degli stakeholder pubblici e privati. La disseminazione sarà realizzata attraverso una strategia di comunicazione esterna, che sarà declinata e diversificata sulla base del target di destinatari che si intende raggiungere e veicolata attraverso un sito web predisposto per il progetto e attraverso i canali social del soggetto proponente; nell’ottica della promozione, della sostenibilità e della moltiplicazione degli interventi previsti saranno elaborati report e materiali informativi sui risultati raggiunti.Il soggetto proponente pianifica altresì una serie di eventi, finalizzati a diffondere il modello di inclusione che si vuole costituire sul territorio:
    • Un evento iniziale di presentazione del progetto;
    • Almeno 3 eventi nel corso di un anno per la diffusione dei risultati intermedi.